
Il nostro tempo, specialmente sotto la spinta della teologia protestante, mostra un nuovo interesse per l’argomento dell’immutabilità di Dio, con una viva e non conclusa discussione al riguardo. Infatti l’uomo d’oggi pone nuove domande e problemi che spesso orientano il pensiero di alcuni teologi moderni verso le nuove risposte che superano quella tomista. La presente dissertazione è lo studio della dottrina di San Tommaso d’Aquino sull’immutabilità di Dio, nei suoi sviluppi in alcuni autori che volevano commentare o seguire l’insegnamento dell’Aquinate. San Tommaso riassume e ordina la tradizione cristiana in questo campo, riprendendo originariamente, tra le sue fonti, e ampliando la dottrina di Sant’Agostino d’Ippona e Dionigi Areopagita. Gli autori che continuano il pensiero tomista, così fiorito, sono presentati secondo le due linee di sviluppo teologico, domenicana e gesuitica. Quella domenicana trova i suoi maggiori esponenti in Giovanni Capreolo (1380-1444), Tommaso De Vio, Card. Gaetano (1469-1534), Francesco Silvestri de Ferrara (1474-1528) e in fine Giovanni di San Tommaso (1589-1644). La linea gesuitica apre Card. Francesco da Toledo (1533-1596), seguito da Francesco Suárez (1548-1617), Gregorio da Valencia (1549-1603) e Gabriel Vázquez (1549-1604). Il progresso analizzato nel loro insegnamento riguardo l’immutabilità del divino essere e operare può diventare stimolante anche per la teologia contemporanea.
Mujeres y religión (colaboración)
Evangelio y Liberación (España 2017)Parare vias Domini
Bernardinum, Pelplin 20142.04.2005
Bernardinum, Pelplin 2006